giovedì 5 giugno 2008

Concetta Carbone: la politica dovrebbe dare certezza


L’età di una signora non si dice e comunque Concetta Carbone non dimostra gli anni che ha. Vive nel centro-storico di Scicli, è sposata, ha 2 figli che frequentano l’università. Insegna matematica e questo le permette di stare a contatto con i giovani, con i quali ha un ottimo rapporto. Fa politica per passione e per poter essere utile ad una città che ama tanto e dalla quale non riuscirebbe a star lontana. Di due cose non riuscirebbe a fare a meno: il mare di Donnalucata e “a festa ro Gioia”.


Siamo quasi al voto. Le liste sono state tante, i candidati tantissimi. Pluralismo, senza dubbio, ma a che costo?

Tante liste, tantissimi candidati, segno di pluralismo e democrazia ma con il rischio che il voto sarà dato solo in base al grado di parentela e di amicizia, con una conseguente dispersione di voti.
Per evitare ciò, l’elettore prima di votare dovrebbe riflettere attentamente in modo che il voto sia espressione di un giudizio sull’impegno politico (non solo fra i banchi del consiglio comunale) e sociale, sulla coerenza e sulla partecipazione attiva alla soluzione dei problemi di Scicli e in modo che, come a livello nazionale anche a livello locale, sia il cittadino stesso a decretare la riduzione del numero dei partiti e quindi una diminuzione della spesa.

Lei ha una lunga esperienza in politica. Alla luce di ciò che sta vedendo e sentendo in questi giorni, cosa pensa che accadrà il 17 Giugno? Ci si prospetta un ballottaggio?

Al di là dei sondaggi, devo dire che andando in giro, assieme al candidato sindaco, per il così detto “porta a porta” ho potuto constatare che la maggior parte degli sciclitani contattati ha voglia di cambiare e mostra di aver capito che i candidati sindaci del centro-sinistra non sono altro che 4 rami di uno stesso albero: l’attuale amministrazione a cui sono legati o per il partito che rappresentano o per gli assessori o consiglieri presentati come nuovi, ma che in realtà sono stati parte integrante della giunta Falla e di quella parte del consiglio comunale che l’ha sostenuto.
Vedono, invece, il cambiamento in Giovanni Venticinque che considerano uno di loro e non un intellettuale da salotto, una persona molto semplice che ha fatto l’assessore e potrebbe fare il sindaco a tempo pieno, che ha amministrato e potrebbe continuare a farlo stando fra la gente,
ascoltando la gente, si dicono perciò pronti a votarlo. Tragga lei le conclusioni, in queste condizioni si prospetta il ballottaggio? Io penso e spero di no.

Quali sono le priorità per il nuovo consiglio comunale, secondo Lei?

Dopo 10 anni di giunta di centro-sinistra, a Scicli anche la normale amministrazione è diventata emergenza per cui sarà una priorità anche pulire le strade e le spiagge, togliere le erbacce dalle facciate delle chiese e del comune, otturare le buche delle strade centrali e periferiche di Scicli e delle borgate, ormai simili a trazzere.
Per non parlare della sicurezza, della raccolta differenziata, della bonifica delle discariche, del problema cimitero e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Qualcuno degli attuali amministratori si è mai chiesto come farebbe un diversamente abile ad entrare in qualsiasi ufficio comunale per richiedere anche un semplice documento? Da troppo tempo Scicli è una città ferma, è la bella addormentata, quindi tutto è una priorità.

Tutti stanno puntando sul tema sicurezza, dapprima a livello nazionale, adesso anche localmente. Anche Lei pensa che Scicli sia poco sicura?

Il problema sicurezza a Scicli esiste eccome! Non crede che i numerosi incendi di automobili, gli abusi compiuti su ragazze, lo spaccio di sostanze stupefacenti, l’omicidio avvenuto in pieno centro abitato siano abbastanza per parlare di problema sicurezza? Il programma del candidato sindaco del centro-destra Venticinque prevede, a questo proposito, l’installazione di un sistema di video sorveglianza, l’estensione dell’orario di lavoro della polizia municipale oltre le 21 e una maggiore e costante presenza dei vigili urbani in tutto il territorio in modo che i cittadini si sentano più tutelati e sicuri.

Infine, visto che Lei insegna matematica, una domanda carina per smorzare un pò i toni. La politica, come la matematica, è una scienza esatta?

In effetti la politica come la matematica si basa sui numeri, però la matematica non è un opinione mentre la politica è fatta di opinioni e mentre si può affermare che la matematica dà la certezza, possiamo solo dire che la politica dovrebbe dare certezza. E mi consenta una battuta: se la politica fosse una scienza esatta avrebbe consentito alla giunta Falla di governare per 10 anni?

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